Sinassario

San Giacomo, nato a Bethlapad nella regione di Suzian da genitori cristiani, era di stirpe nobile e amico intimo di Yasdagerd I, re di Persia (399-425). Con il passare del tempo la sua profonda amicizia con il re lo spinse a rifiutare la fede e a comportarsi secondo gli interessi umani. Quando la madre e la moglie constatarono la sua rinuncia alla fede, gli fecero sapere per iscritto che non avevano più nulla in comune con lui: aveva preferito una gloria che passa all'amore di Cristo. Colpito da queste parole e tornato in sé, pianse amaramente sui suoi peccati e decise di cambiare completamente la sua vita e il suo atteggiamento verso il re. Il re vedendo il cambiamento e non riconoscendolo più come amico lo condannò a una morte atroce. Le mani e i piedi di Giacomo furono tagliate, metodicamente pezzo per pezzo, fino alle spalle e alle gambe. Così mutilato, il Santo fu decapitato.

Epistola

2Timoteo 2,1-10

 Tu dunque, figlio mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù  e le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri.
 Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù.  Nessuno però, quando presta servizio militare, s'intralcia nelle faccende della vita comune, se vuol piacere a colui che l'ha arruolato.  Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole.  L'agricoltore poi che si affatica, dev'essere il primo a cogliere i frutti della terra.  Cerca di comprendere ciò che voglio dire; il Signore certamente ti darà intelligenza per ogni cosa.
 Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo,  a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata!  Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.