Sinassario

San Nicola nacque probabilmente a Pàtara di Licia, in Asia Minore vicino a Mira, la cittadina dove poi fu eletto vescovo. È uno dei santi più venerati di tutta la storia e di tutta la cristianità, famoso per la sua misericordia. Di lui si racconta che strappò miracolosamente tre ufficiali al supplizio, preservò Mira da una carestia, placò una tempesta in mare, risuscitò tre giovani uccisi da un oste rapinatore e, come spesso si riporta nell'iconografia, dove il Santo tiene in mano tre sacchetti (talvolta riassunti in uno solo) di monete d'oro, salvò tre fanciulle dalla prostituzione. La leggenda vuole che un padre, non avendo i soldi per costituire la dote alle sue tre figlie e farle così sposare convenientemente, avesse deciso di mandarle a prostituirsi. Nicola, venuto a conoscenza di questa idea, fornì di nascosto tre sacchietti di monete d'oro che costituirono quindi la dote delle fanciulle, salvandone la purezza.

Alcune fonti lo indicano come uno dei 318 Padri del Concilio di Nicea del 325, nel quale sembra essersi opposto ad Ario, fino a dargli pubblicamente uno schiaffo. Questo gesto suscitò perplessità tra gli altri Padri conciliari ma non provocò nessuna azione disciplinare perché in sogno, ad alcuni di loro, apparve lo stesso Signore che difese il gesto di Nicola dichiarandolo dettato dall'amore e dalla pietà e non dall'ira.

Nicola morì il 6 dicembre dell'anno 335 e il suo culto si diffuse dapprima in Asia Minore (25 chiese dedicate a lui a Costantinopoli nel VI secolo) con continui pellegrinaggi alla sua tomba posta fuori dell'abitato di Mira e, poi, grazie ai moltissimi scritti in greco e in latino a lui dedicati, nel mondo bizantino-slavo e in Occidente, cominciando da Roma e dal Sud d'Italia, allora appartenente a Bisanzio.

Dal 29 settembre 1089 le sacre reliquie del santo sono custodite nella cripta della Basilica a lui dedicata a Bari. San Nicola è il leggendario Santa Claus dei paesi anglosassoni, il Nikolaus della Germania che a Natale porta i doni a bambini.

Vangelo

Luca 6,17-23b

Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti.
Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli.

Epistola

Ebrei 13,17-21

Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi. Pregate per noi, poiché crediamo di avere una buona coscienza, desiderando di comportarci bene in tutto. Con maggiore insistenza poi vi esorto a farlo, perché possa esservi restituito al più presto. Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un'alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amìn.

Inni

APOLITIKION

Κανόνα πίστεως καὶ εἰκόνα πραότητος, ἐγκρατείας Διδάσκαλον, ἀνέδειξέ σε τῇ ποίμνῃ σου, ἡ τῶν πραγμάτων ἀλήθεια· διὰ τοῦτο ἐκτήσω τῇ ταπεινώσει τὰ ὑψηλά, τῇ πτωχείᾳ τὰ πλούσια, Πάτερ Ἱεράρχα Νικόλαε· πρέσβευε Χριστῷ τῷ Θεῷ, σωθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν.

Kanòna pìsteos kiè ikòna praòtitos, enkratìas didàskalon, avédixé se ti pìmin su, i ton pragmàton alìthia. Dià tuto ektìso ti tapinòsi ta ipsilà, ti ptochìa ta plùsia, Pater Ierarcha Nikòlae prèsveve Christò to Theò, sothìne tas psichàs imòn.

Regola di fede e immagine di mansuetudine, maestro di continenza ti designò al tuo gregge la verità dei fatti; e in vero con l'umiltà hai raggiunto le vette più eccelse, con la povertà la vera ricchezza. Padre Gerarca Nicola, prega Cristo Dio di salvare le anime nostre.