Sinassario

San Pietro era nato da genitori nobili a Costantinopoli nel IX secolo e da giovane intraprese la carriera militare per combattere nell'esercito romano contro i Saraceni. Durante una battaglia fu fatto prigioniero e rinchiuso nel carcere di Samarra in Siria, la stessa prigione in cui erano custoditi i quarantadue Martiri di Amorio (cfr. 6 marzo). Uscito dal carcere grazie alle preghiere di intercessione di san Nicola di Myra e di san Simeone il Teoforo, fuggì a Roma dove divenne monaco, in seguito si trasferì nella penisola dell'Athos, dove visse in una grotta come eremita fino alla morte. Sopportò le dure prove dell'ascesi e le molte tentazioni che si offrono a chi decide di diventare un angelo in terra, ma in tutto questo fu assistito dalla Madre di Dio e sempre vergine Maria.

Epistola

Romani 8,14-21

Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi.
La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.