Sinassario

In questo giorno si commemora un miracolo che ogni anno avveniva ad Efeso, quando una polvere, chiamata manna, fuoriusciva improvvisamente dalla tomba di san Giovanni e veniva usata dai fedeli per la liberazione dai mali dell'anima e del corpo.
La festa principale di san Giovanni il Teologo ricorre il 26 settembre.

Vangelo

Giovanni 19,25-27; 21,24-25

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Epistola

1Giovanni 1,1-7

 Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita  (poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi),  quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo.  Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.
 Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre.  Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità.  Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

Inni

APOLITIKION

πόστολε Χριστῷ τῷ Θεῷ ἠγαπημένε, ἐπιτάχυνον, ῥῦσαι λαὸν ἀναπολόγητον· δέχεταί σε προσπίπτοντα, ὁ ἐπιπεσόντα τῷ στήθει καταδεξάμενος, ὃν ἱκέτευε, Θεολόγε, καὶ ἐπίμονον νέφος ἐθνῶν διασκεδάσαι, αἰτούμενος ἡμῖν εἰρήνην, καὶ τὸ μέγα ἔλεος.

Apóstole Christó tó Theó igapiméne, epitáchynon, rýse laón anapológhiton: déchete se prospíptonta, o epipesónta tó stíthi katadexámenos, ón ikéteve, Theológhe, kiè epímonon néfos ethnón diaskedáse, aitoúmenos imín eirínin, kiè tó méga éleos.

Apostolo amato da Cristo Dio, affrettati a liberare il popolo senza difesa: ti accoglie prostrato ai suoi piedi Colui che ti ha accolto quando ti appoggiavi al suo petto; supplicalo o teologo e disperdi l'insistente turba delle nazioni chiedendo per noi la pace e la grande misericordia.