Sinassario

Martedì della Settimana del rinnovamento: si veda la festa di Pasqua.

la Settimana del rinnovamento (o settimana luminosa) è normata nei canoni del Concilio Ecumenico Quinisesto* (Canone 66):

I fedeli sono tenuti a trascorrere il tempo in uno stato di svago senza svanire nelle sante chiese dai giorni santi dalla risurrezione di Cristo Dio nostro alla Domenica del Rinnovamento cantando salmi e inni e i canti spirituali chiamati odi, rallegrandosi in Cristo e celebrando, e prestando molta attenzione alla lettura delle divine Scritture, e saziandosi dei santi misteri fino ai limiti dei loro cuori. Infatti saremo risuscitati congiuntamente ed esaltati insieme a Cristo. Pertanto, durante i giorni in questione, non si tenga alcuna corsa di cavalli o altri spettacoli popolari.

* Concilio di Trullo, svolto a Costantinopoli nel 692 d.C.

Vangelo

Luca 24, 12-35

Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto.
Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Epistola

Atti 2, 14-21

Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme, vi sia ben noto questo e fate attenzione alle mie parole: Questi uomini non sono ubriachi come voi sospettate, essendo appena le nove del mattino. Accade invece quello che predisse il profeta Gioele:
Negli ultimi giorni, dice il Signore,
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno dei sogni.
E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi
profeteranno.
Farò prodigi in alto nel cielo
e
segni in basso sulla terra,
sangue, fuoco e nuvole di fumo.
Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue,
prima che giunga il giorno del Signore,
giorno grande e splendido.
Allora chiunque invocherà il nome del Signore
sarà salvato
.

Inni

APOLITIKION

Χριστὸς ἀνέστη ἐκ νεκρῶν, θανάτω θάνατον πατήσας, καὶ τοὶς ἐν τοῖς μνήμασι, ζωὴν χαρισάμενος.

Christòs anèsti ek nekròn, * thanàto thànaton patìsas, * ke tis en tis mnìmasi * zoìn charisàmenos.

Cristo è risorto dai morti, con la morte ha calpestato la morte, dando in grazia la vita a coloro che giacevano nei sepolcri.

KONDAKION

Εἰ καὶ ἐν τάφῳ κατῆλθες ἀθάνατε, ἀλλὰ τοῦ Ἄδου καθεῖλες τὴν δύναμιν, καὶ ἀνέστης ὡς νικητής, Χριστὲ ὁ Θεός, γυναιξὶ Μυροφόροις φθεγξάμενος, Χαίρετε, καὶ τοὶς σοὶς Ἀποστόλοις εἰρήνην δωρούμενος ὁ τοὶς πεσοῦσι παρέχων ἀνάστασιν.

I kiè en tafo katiltès atànate, allà tu adhu kathilès tin dhìnamin, kiè anèstis os nikitìs Kristè o Theòs, yinexì Mirofòris fthexàmenos, chièrete, kiè tis si Apòstolis irìnin dhorùmenos o tìs pesùsi parèchon anàstasin.

Sei disceso nella tomba, o Immortale, e all'incontro hai distrutta la potenza dell'inferno e sei risorto qual vincitore; o Cristo Dio, esclamando alle donne che ti recavano aromi: salve! e hai concesso la pace ai tuoi Apostoli, tu che dai ai peccatori la risurrezione.

Megalinario

Ἄγγελος ἐβόα τὴ κεχαριτωμένη, Ἁγνὴ Παρθένε, χαῖρε, καὶ πάλιν ἐρῶ, χαῖρε, ὁ σὸς Υἱὸς ἀνέστη τριήμερος ἐκ τάφου. Φωτίζου, φωτίζου, ἡ νέα Ἱερουσαλήμ, ἡ γὰρ δόξα Κυρίου ἐπὶ σὲ ἀνέτειλε, Χόρευε νύν, καὶ ἀγάλλου Σιών, σὺ δὲ ἁγνή, τέρπου Θεοτόκε, ἐν τῇ ἐγέρσει τοῦ τόκου σου.

O Anghelòs evòa tì kiekaritomèni, Aghnì parthène chère, kiè pàlin ero, chère, o sòs Yiòs anèsti triìmeros ek tàfu. Fotìzu, fotìzu, i nèa Ierusalìm, i gàr dhòxa Kirìu epi sè anetilè, Chòreve nin, kiè agòllu Siòn, si de aghnì, tèrpu Theotòkie, en ti eghèrsi tu tòku su.

L'angelo gridò alla piena di grazie: Salve, o casta Vergine! ed io nuovamente esclamo: salve! Il Figlio tuo il terzo giorno risuscitò dalla tomba. Illuminati, illuminati di luce, o nuova Gerusalemme, che su di te è sorta la gloria del Signore. Rallegrati ora e gioisci o Sionne; e tu, o santa Madre di Dio, esulta per la risurrezione del Figlio tuo.