Sinassario

All'età di sedici anni san Giovanni Climaco (della scala) entrò nel monastero del Sinai, dove ebbe come insegante Martyrio che lo guidò nella via dell'ubbidienza. Quattro anni dopo intraprese la pratica ascetica dell'esicasmo. Dopo aver condotto per quarant'anni tale forma di ascesi, divenne igumeno del Monastero del Santo Monte del Sinai. Alcuni anni più tardi, desideroso di ritornare alla pratica ascetica si ritirò di nuovo in solitudine e morì intorno al 649.

Della sua esperienza di vita monastica ci ha lasciato uno dei trattati di mistica ascetica più importanti della soteriologia cristiana: Klimax tu Paradisu - la Scala del Paradiso, dove descrive il metodo con cui riuscire a innalzare la propria anima a Dio, utilizzando la metafora della Scala. In quest'opera Giovanni descrive il cammino del monaco che va dalla rinuncia al mondo fino alla perfezione dell’amore.

San Giovanni Climaco viene ricordato anche nella quarta domenica dei digiuni della Grande Quaresima.

Vangelo

Matteo 11,27-30

Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

Epistola

Galati 5,22-6,2

Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge.
Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri. Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo.

Inni

APOLITIKION

Ταῖς τῶν δακρύων σου ῥοαῖς, τῆς ἐρήμου τὸ ἄγονον ἐγεώργησας, καὶ τοῖς ἐκ βάθους στεναγμοῖς, εἰς ἑκατὸν τοὺς πόνους ἐκαρποφόρησας, καὶ γέγονας φωστήρ, τῇ Οἰκουμένῃ λάμπων τοῖς θαύμασιν Ἰωάννη Πατὴρ ἡμῶν ὅσιε, πρέσβευε Χριστῷ τῷ Θεῷ, σωθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν.

Tes tón dakrìo̱n sou roés, tís erímou tó ágonon egeórghisas, kiè tís ek váthus stenagmís, is ekatón toús pónus ekarpofóri̱sas, kiè gégonas fostír, tí Oikouméni lámpon tís thávmasin Ioánni Patír imón ósie, présveve Christó tó Theó, so̱thíne tás psichás imón.

Con lo scorrere delle tue lacrime, hai reso fertile la sterilità del deserto e con gemiti dal profondo hai fatto fruttare al centuplo le tue fatiche, e sei divenuto un astro che illumina e risplende su tutta la terra. Per i tuoi prodigi, o santo padre nostro Giovanni, intercedi presso Cristo Dio per la salvezza delle anime nostre.