Sinassario

Sant'Eusebia, più conosciuta come Santa Xena, nacque a Roma nel V secolo da una famiglia nobile e fortemente cristiana. Destinata al matrimonio dai suoi genitori, ella scelse di darsi alla fuga assieme a due sue fedeli serve. Dopo diverse vicissitudini conobbe un monaco di nome Paolo, che sarà poi vescovo, che la portò con sè a Milasa, in Caria, antica regione dell'Asia Minore. Qui la Santa si stabilì e, dopo aver cambiato il suo nome in Xena, che significa “straniera”, affinché nessuno potesse mai riconoscerla, costruì un piccolo oratorio in onore del protomartire Santo Stefano e, con le sue due compagne e alcune altre vergini che si erano unite a loro, si consacrò alla pratica della virtù. Operò miracoli e morì in pace dopo una vita santa.

Epistola

1Giovanni 4,12-19

 Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.  Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito.  E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo.  Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio.  Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.
 Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo.  Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore.
 Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.