Sinassario

Sant'Anastasio era di origine persiana. In quanto membro dell'esercito rimase colpito e incuriosito dall'odio implacabile di Cosroe II per i Cristiani e, non comprendendone le ragioni, decise di conoscere a fondo la loro dottrina. Dopo la conversione, fu battezzato in Palestina da Modesto, Patriarca di Gerusalemme, ricevendo il nome di Anastasio, invece di Magundat. Trascorse qualche tempo nei monasteri. Quando la terribile invasione di Cosroe giunse in Palestina, Anastasio confessò coraggiosamente la sua fede. Dopo molte torture, venne decapitato il 22 gennaio 628. La sua testa venne successivamente portata a Roma, dove è tuttora venerata nella Chiesa dei Santi Martiri Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane.

Vangelo

Matteo 10,32-33.37-38; 19,27-30

Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.
Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.
Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi
».