Sinassario

Poiché la Legge mosaica comandava che i figli maschi all'ottavo giorno dalla nascita dovessero essere circoncisi nella carne, anche il nostro Salvatore, l'ottavo giorno dalla sua Natività, ha accettato la circoncisione comandata dalla legge, e in tale giorno, secondo l'ordine del Angelo, gli venne imposto il nome che è al di sopra di ogni altro nome: Gesù, che significa “Salvatore”.

Vangelo

Luca 2,20-21. 40-52

 I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
 Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.  Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.  I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.  Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;  ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.  Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;  non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.  Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.  E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.  Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».  Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».  Ma essi non compresero le sue parole.
 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.  E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Inni

APOLITIKION

Μορφὴν ἀναλλοιώτως ἀνθρωπίνην προσέλαβες, Θεὸς ὢν κατ' οὐσίαν, πολυεύσπλαγχνε Κύριε· καὶ Νόμον ἐκπληρῶν, περιτομήν, θελήσει καταδέχῃ σαρκικήν, ὅπως παύσῃς τὰ σκιώδη, καὶ περιέλῃς τὸ κάλυμμα τῶν παθῶν ἡμῶν. Δόξα τῇ ἀγαθότητι τῇ σῇ, δόξᾳ τῇ εὐσπλαγχνίᾳ σου, δόξα τῇ ἀνεκφράστῳ Λόγε συγκαταβάσει σου.

Morfin analliòtos * anthropìnin prosèlaves, * Theòs òn kat’usìan, * polièvsplanchne Kìrie; * ke Nòmon ekpliròn, peritomìn * thelìsi katadhèchi sarkikìn, * òpos pàfsis ta skiòdhi, * ke perièlis to kàlimma ton pathòn imòn. * Dhòxa ti agathòtiti ti si; * dhòxa ti evsplanchnìa su; dhòxa * ti anekfràsto, Lòghe, * sinkatavàsi su.

Senza mutamento alcuno, o Signore misericordioso, hai voluto assumere forma umana; pur essendo Dio per essenza, per adempiere la legge, ti sei assoggettato nella carne alla circoncisione per dileguare le tenebre e togliere la caligine delle nostre passioni. Gloria alla tua bontà; gloria alla tua misericordia; gloria, o Verbo, alla tua ineffabile benignità.

 

KONTAKION

τῶν ὅλων Κύριος, περιτομὴν ὑπομένει, καὶ βροτῶν τὰ πταίσματα, ὡς ἀγαθὸς περιτέμνει δίδωσι τὴν σωτηρίαν σήμερον κόσμῳ χαίρει δὲ ἐν τοῖς ὑψίστοις καὶ ὁ του Κτίστου, Ἱεράρχης καὶ φωσφόρος, ὁ θεῖος μύστης Χριστοῦ Βασίλειος.

ton òlon Kìrios * peritomìn ipomèni, * ke vrotòn ta ptèsmata * os agathòs dhiatèmni, * dhìdhosi * tin sotirìan sìmeron kòsmo; * chèri dhè * en dis ipsìstis * ke o tu Ktìstu * ieràrchis ke fosfòros, * o thìos mìstis * Christù Vasìlios.

Il Signore dell’universo si sottomette alla circoncisione e, qual Buono, circoncide i falli dei mortali. Oggi concede al mondo la salvezza; gioisce anche nei cieli Basilio, gerarca del Creatore e datore di luce, divino iniziatore dei misteri di Cristo.

MEGALINARIO

πi σoὶ χαίρει, Κεχαριτωμένη, πᾶσα ἡ κτίσις. Ἀγγέλων τὸ σύστημα καὶ ἀνθρώπων τὸ γένος, ἡγιασμένε ναὲ καὶ παράδεισε λογικέ, παρθενικὸν καύχημα, ἐξ ἧς Θεός ἐσαρκώθη καὶ παιδίον γέγονεν, ὁ πρὸ αἰώνων ὑπάρχων Θεὸς ἡμῶν· τὴν  γὰρ σὴν μήτραν θρόνον ἐποίησε, καὶ τὴν  σὴν γαστέρα πλατυτέραν οὐρανῶν ἀπειργάσατο. Ἐπὶ σοὶ χαίρει, Κεχαριτωμένη, πᾶσα ἡ κτίσις δόξα σοι.

pì si chèri, kecharitomèni, pàsa i ktìsis, anghèlon to sìstima ke anthròpon to ghènos, ighiasmène naè ke paràdhise loghikè, parthenikòn kàvchima, ex is Theòs esarkòthi ke pedhìon ghègonen o pro eònon ipàrchon Thèos imòn. Tin gar sin mìtran thrònon epìise ke tin sin gastèra platitèran uranòn apirgàsato. Epì si chèri, kecharitomèni, pàsa i ktìsis. Dhoxa si.

In te si rallegra, o piena di grazia, tutto il creato: e gli angelici cori e l’umana progenie, o tempio santo e razionale paradiso, vanto delle vergini. Da te ha preso carne Dio ed è divenuto bambino colui che fin dall’eternità è il Dio nostro. Del tuo seno infatti egli fece il suo trono, rendendolo più vasto dei cieli. In te, o piena di grazia, si rallegra tutto il creato. Gloria a te.