Sinassario

In più parti del Nuovo Testamento, san Giacomo è presentato come uno dei fratelli del Signore (Mc6,3-4; Mt13,55-56; Gal 1,19). Questa sua familiarità con Gesù nel corso dei secoli ha dato adito a diverse controversie che hanno toccato fortemente la verginità di Maria. Ma la Chiesa, illuminata dal Santo Spirito, lungi dal rimanere legata alle versioni distruttive della bellezza e della luminosità del Vangelo, ha subito chiarito che la familiarità di Giacomo a Gesù non è da intendere come segno della mancata verginità di Maria, ma come espressione del normale linguaggio familiare che era in uso nell'antichità, quando le famiglie erano clan che includevano anche i cugini, chiamati normalmente fratelli.

Un'altra tradizione ha considerato Giacomo il figlio di un precedente matrimonio di Giuseppe, che giunse alle nozze con Maria già vedovo e in età avanzata.

Giacomo definito il Giusto, aveva un ruolo di primo piano nella Chiesa di Gerusalemme, affidatogli da Gesù. In Gal1,19 è da Paolo definito 'apostolo'. Giuseppe Flavio afferma che divenne il capo della Chiesa di Gerusalemme dopo la morte di Gesù e ne colloca la morte nel 62 d.C. per lapidazione su comando del sommo sacerdote Anania.  Eusebio di Cesarea e Girolamo lo identificano come l'autore della lettera neotestamentaria di Giacomo.

Vangelo

Luca 8,41-56

Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, perché aveva un'unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. Una donna che soffriva di emorragia da dodici anni, e che nessuno era riuscito a guarire, gli si avvicinò alle spalle e gli toccò il lembo del mantello e subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù disse: «Chi mi ha toccato?». Mentre tutti negavano, Pietro disse: «Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia». Ma Gesù disse: «Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me». Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando e, gettatasi ai suoi piedi, dichiarò davanti a tutto il popolo il motivo per cui l'aveva toccato, e come era stata subito guarita. Egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata, va' in pace!».
Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all'infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non piangete, perché non è morta, ma dorme». Essi lo deridevano, sapendo che era morta, ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all'istante. Egli ordinò di darle da mangiare. I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto.

Epistola

Galati 1,11-19

 Vi dichiaro dunque, fratelli, che il vangelo da me annunziato non è modellato sull'uomo;  infatti io non l'ho ricevuto né l'ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.  Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo, come io perseguitassi fieramente la Chiesa di Dio e la devastassi,  superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com'ero nel sostenere le tradizioni dei padri.  Ma quando colui che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia si compiacque  di rivelare a me suo Figlio perché lo annunziassi in mezzo ai pagani, subito, senza consultare nessun uomo,  senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
 In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni;  degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.

Inni

APOLITIKION

ς τοῦ Κυρίου μαθητής, ἀνεδέξω Δίκαιε τὸ Εὐαγγέλιον, ὡς Μάρτυς ἔχεις τὸ ἀπαράτρεπτον, τὴν παρρησίαν ὡς Ἀδελφόθεος, τὸ πρεσβεύειν ὡς ἱεράρχης· Πρέσβευε Χριστῷ τῷ Θεῷ, σωθῆναι τὰς ψυχὰς ἡμῶν.

s toú Kyríou mathi̱tí̱s, anedéxo̱ Díkee tó E̓v̱anghélion, o̱s Mártys échis tó aparátrepton, tí̱n parri̱sían o̱s Adelfótheos, tó presvév̱in o̱s ierárchi̱s: Présvev̱e Christó̱ tó̱ Theó̱, so̱thí̱ne tás psychás i̱mó̱n.

Come discepolo del Signore tu hai accolto o giusto il Vangelo; come martire possiedi l'immutabile saldezza, la franchezza, come fratello di Dio, l'intercessione come pontefice. Intercedi presso Dio per la salvezza delle anime nostre.