Sinassario

Questi uomini soffrirono il martirio sotto il re siriano Antioco IV Epifane (175-164) perché furono accusati di seguire il culto e i rituali ebraici dal re vietati. Eleazar era un dottore della legge e uno scriba, fu accusato di seguire i rituali tradizionali e con le mani legate dietro la schiena fu crudelmente picchiato e poi soffocato da vapori ripugnanti che fu costretto a respirare.

I sette fratelli Maccabei furono successivamente condotti davanti al re in ordine di età. Essi furono condannati alla ruota, alla catapulta e al fuoco morendo per queste torture. Solomone, la loro madre, che li vide morire tutti sotto i suoi occhi, fu anch'essa messa a morte. Essi sono chiamati i "fratelli Maccabei" non perché erano della famiglia "Maccabei", ma perché hanno sofferto nell'epoca dei Maccabei. Il loro martirio è riportato nel secondo libro dei Maccabei (2Maccabei 6:18-07:41).

Vangelo

Matteo 10,16-22

Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato.

Epistola

Ebrei 11,33b-12,2a

Fratelli, tutti i santi, per fede conquistarono regni, esercitarono la giustizia, conseguirono le promesse, chiusero le fauci dei leoni,  spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trovarono forza dalla loro debolezza, divennero forti in guerra, respinsero invasioni di stranieri.  Alcune donne riacquistarono per risurrezione i loro morti. Altri poi furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta, per ottenere una migliore risurrezione.  Altri, infine, subirono scherni e flagelli, catene e prigionia.  Furono lapidati, torturati, segati, furono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, tribolati, maltrattati -  di loro il mondo non era degno! -, vaganti per i deserti, sui monti, tra le caverne e le spelonche della terra.

Eppure, tutti costoro, pur avendo ricevuto per la loro fede una buona testimonianza, non conseguirono la promessa:  Dio aveva in vista qualcosa di meglio per noi, perché essi non ottenessero la perfezione senza di noi.  Anche noi dunque, circondati da un così gran nugolo di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti,  tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede.