Sinassario

Durante il regno di Decio (249-251) venne condotta una sanguinosa persecuzione contro tutti i Cristiani dell'impero, specie in Egitto, sotto il prefetto Sabino. Così un gran numero di Cristiani scelse di abbandonare il mondo andare a condurre vita monastica sul monte Sinai. Soggetti solo a Dio, qui vivevano di erbe selvatiche. Questi monaci subirono diverse aggressioni e saccheggi ad opera della tribù nomade dei Blemmiti, attratti dal miraggio di un ricco bottino, ma, non trovando che stuoie di paglia e monaci vestiti di pelli e intenti a pregare, finirono per ucciderli. Al fine di proteggere i monaci dall'attacco dei Blemmiti e di altri barbari, il pio imperatore Giustiniano, nel 527, fece costruire il famoso monastero della santa montagna del Sinai, dal nono secolo conosciuto come Monastero di Santa Caterina.

I Padri ci hanno tramandato in questo giorno una festa collettiva per tutti questi monaci.

Vangelo

Luca 12,32-40

Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate».

Epistola

Ebrei 10,32-38a

 Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali, dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa lotta,  ora esposti pubblicamente a insulti e tribolazioni, ora facendovi solidali con coloro che venivano trattati in questo modo.  Infatti avete preso parte alle sofferenze dei carcerati e avete accettato con gioia di esser spogliati delle vostre sostanze, sapendo di possedere beni migliori e più duraturi.  Non abbandonate dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa.  Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa.
 Ancora un poco, infatti, un poco appena,
e colui che deve venire, verrà e non tarderà.
 Il mio giusto vivrà mediante la fede;