Sinassario

Il Profeta Naum o Nahum era della tribù di Simeone e visse nella seconda metà del VII secolo a.C., probabilmente nello spazio di tempo che va dalla caduta di Tebe (663 a.C.), alla caduta di Ninive (612 a.C.) per mano degli eserciti babilonesi e persiani;  profetizzò contro Ninive, capitale degli Assiri.

Naum è il settimo in ordine tra i dodici profeti minori e il suo nome significa "consolatore". Il suo libro è diviso in tre capitoli dove si racconta in presa diretta la caduta e la rovina dell'Assiria, la grande avversaria d'Israele; facendo una lamentazione sarcastica, in cui fingendo un lutto e un dispiacere per quella fine, in realtà ironizza ed esprime soddisfazione per l'opera di giustizia compiuta dal Signore, contro un oppressore così duro e crudele con Israele. Con questo canto, la caduta di Ninive assume il simbolo della grande vittoria che Dio riporta sul male, e unisce la speranza per un futuro diverso per gli oppressi.

Epistola

1 Corinti 14,20-25

Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. Sta scritto nella Legge:Parlerò a questo popolo in altre linguee con labbra di stranieri,ma neanche così mi ascolteranno,dice il Signore. Quindi le lingue non sono un segno per i credenti ma per i non credenti, mentre la profezia non è per i non credenti ma per i credenti. Se, per esempio, quando si raduna tutta la comunità, tutti parlassero con il dono delle lingue e sopraggiungessero dei non iniziati o non credenti, non direbbero forse che siete pazzi? Se invece tutti profetassero e sopraggiungesse qualche non credente o un non iniziato, verrebbe convinto del suo errore da tutti, giudicato da tutti; sarebbero manifestati i segreti del suo cuore, e così prostrandosi a terra adorerebbe Dio, proclamando che veramente Dio è fra voi.