Sinassario

I santi Cosma e Damiano erano gemelli e cristiani, nati in Arabia, che si dedicarono alla cura in modo gratuito dei malati, che gli valse il soprannome di anàrgiri (termine greco che significa «senza argento», «senza denaro»). Morirono martirizzati durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, nella città di Ciro, dove il governatore romano li fece decapitare dopo aver inflitto loro innumerevoli torture per spingerli a rinnegare la fede cristiana. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro.

(vedi anche la ricorrenza del 1 Luglio)

Vangelo

Matteo 10,1.5-8

Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità.
Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:
«Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

Epistola

I Corinzi 12,27-13,8

Fratelli voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.  Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue.  Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli?  Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?  Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte.

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.  E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.  E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,  non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,  non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità.  Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.  La carità non avrà mai fine.

Inni

APOLITIKION

γιοι Ἀνάργυροι καὶ θαυματουργοί, ἐπισκέψασθε τὰς ἀσθενείας ἡμῶν, δωρεὰν ἐλάβετε, δωρεὰν δότε ἡμῖν.

Ághii Anárgyri kiè thavmatourghí, episképsasthe tás asthenías imón, doreán elávete, doreán dóte imín.

Santi anargiri e taumaturghi riguardate le nostre infermità; come gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date anche a noi.