Sinassario

Si ritiene che santa Cristina abbia subito il martirio a Tiro, nella Fenicia, sotto l'imperatore Settimio Severo intorno all'anno 210. Si racconta che lei fosse la figlia di Urbano, il Governatore di Tiro, che, per renderla sacerdotessa pagana, in tenera età la rinchiuse in una torre all'interno della quale erano poste le statue di molti idoli d'oro e altri materiali preziosi che la figlia avrebbe dovuto incensare. Ma nella sua solitudine, Cristina cominciò a chiedersi chi avesse creato questo mondo meraviglioso e, dalla sua stanza, guardando le stelle del cielo il suo pensiero incontrò il Creatore. Presto si convise che gli idoli senza voce e inanimati non avevano creato nulla, dal momento che essi stessi erano stati costruiti da mani umane e con decisione afferrò le statue rovinandole a terra e distribuendo i pezzi alla povera gente che passava vicino alla sua dimora. La storia narra che un Angelo la istruì sulla vera fede in Cristo che lei accettò senza remore.

Il padre facendole visita scoprì che gli idoli non c'erano più e chiese lumi alla figlia che restò muta e allora si rivolse ai servi che gli raccontarono l'accaduto. La furia del padre e il desiderio di farle cambiare idea non valsero a nulla, perché Cristina rimase fedele alla sua professione di fede cristiana. Il suo martirio avvenne quando fu sottoposta ad atroci torture, morendo durante un pestaggio.

Epistola

2Tessalonicesi 2,13-3,5

 Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità,  chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
 Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera.  E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza,  conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.

 Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi  e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è la fede.  Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno.
 E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo.  Il Signore diriga i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di Cristo.