Sinassario

Sant'Andrea nacque da pii genitori a Damasco nel 660 e, dopo aver compiuto l'intero ciclo di studi sia profani che religiosi, fu ordinato sacerdote nella Chiesa di Gerusalemme dal Patriarca Teodoro (per questo è chiamato il  Gerosolimitano). Fu mandato a Costantinopoli intorno al 685 dove firmò la definizione del Sesto Concilio Ecumenico, tenuto contro il Monotelismo. Visse nei monasteri della capitale dove divenne "diacono" della Chiesa di Costantinopoli e direttore dell'orfanotrofio della Santa Sapienza e della casa per anziani dedicata a Sant'Eugenio.

Fu eletto arcivescovo di Gortina a Creta ed prese parte il Concilio di Trullo nel 692. Nel 712, durante il regno di Bardane Filippico, indebolito da una malattia, aderì incautamente alla definizione monotelita del sinodo eretico che questo tiranno aveva raccolto, ma si pentì subito della scelta, ritornando all'ortodossia.

Ha lasciato numerosi scritti e panegirici a lode di Dio, della Theotokos, e dei Santi. Ha illuminato la Chiesa con i suoi scritti e inni, di cui il più famoso è il Grande Canone che si canta nella Grande Quaresima dei Digiuni. Come vescovo ha governato il suo gregge con saggezza e difeso la venerazione delle Iconi. Morì in pace sull'isola di Mitilene nel 740.

Epistola

Galati 5,22-6,2

Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge. Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri. Fratelli, qualora uno venga sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con dolcezza. E vigila su te stesso, per non cadere anche tu in tentazione. Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo.