Sinassario

San Simeone fu vescovo della città reale di Seleucia-Ctesifonte in Persia. Poiché in Persia il numero dei Cristiani continuava ad aumentare, i Magi, custodi della religione persiana, e gli Ebrei accusarono ingiustamente il Santo presso il re di Persia Sapore II (310-379) di essere una spia dell'imperatore romano. Così, attorno all'anno 343, cominciò la persecuzione di Sapore verso i Cristiani di Persia: le chiese furono distrutte e san Simeone, per essersi rifiutato di adorare il sole, fu imprigionato. Il Santo e Grande Venerdì di quello stesso anno, San Simeone e circa altre 1.150 persone, tra cui vescovi, sacerdoti e diaconi, tra cui si ricordano Audella, Gotazat e Fusic, subirono il martirio.